Il vantaggio competitivo di un’organizzazione risiede nel fattore umano, oltre che in quello tecnologico, strategico o finanziario.
I manager che ottengono una produzione alta sono "orientati sulle persone": autoconsapevoli, in grado di correggere la propria condotta, considerano i collaboratori individui unici e preziosi; sanno delegare e gestire le decisioni in modalità partecipata; sanno infrangere le normali procedure per ragioni umane. Questi manager non hanno alcun bisogno di esercitare "potere" sui sottoposti; preferiscono incoraggiarne la forza latente. Sono riconosciuti come leader e risultano determinanti per la soddisfazione dei collaboratori. Una buona relazione capo-collaboratore porta alla riduzione dell’assenteismo, genera appartenenza, contiene il turnover e incrementa la produttività.
Un buon leader non pensa a tutto, controllando e sostituendosi ai collaboratori, né si impone dando ordini minuziosi, che frustrano la creatività altrui. Il suo compito è quello di mettere in luce le risorse dei collaboratori, creando una squadra con la quale raggiungere la meta, controllando la rotta. Una leadership negativa spesso deriva da una mancanza di conoscenze relazionali e da una scarsa consapevolezza circa le conseguenze dei propri comportamenti sugli altri.

Il percorso si propone di accompagnare i partecipanti nella comprensione dei propri punti di forza e delle proprie aree di miglioramento, implementando l'abilità per diventare leader efficaci: intelligenza emotiva.

Ogni individuo ha una propria modalità di comunicazione, di cui è più o meno consapevole. Conoscere il proprio modo di comunicare, apprendere altri stili di comunicazione ed essere capaci di ascoltare l’interlocutore in modo attivo,profondo, empatico sono elementi indispensabili per migliorare le relazioni interpersonali.

Il percorso è finalizzato a focalizzare le modalità di una comunicazione efficace, comprese le opportunità associate ad una corretta strategia di comunicazione, quali il miglioramento del clima del gruppo di lavoro, il superamento di inevitabili conflitti, la realizzazione di scambi positivi.

Essere in grado di rimanere in contatto positivo con se stessi e con gli altri anche in condizioni di pressione, prendendo coscienza dei propri vissuti, automatismi e schemi di pensiero, significa responsabilizzarsi rispetto al proprio disagio, che a volte non è dovuto ad eventi esterni sfavorevoli, ma ad un'interpretazione distorta degli stessi, da cui nascono paure, sfiducia, insicurezza, demotivazione.

Il percorso accompagna all'utilizzo di tecniche per imparare ad essere efficaci e in equilibrio nelle diverse situazioni della vita professionale, imparando a modificare quei pensieri, quelle emozioni e quei comportamenti fonte di malessere.
Analisi Transazionale e Mindfulness saranno le discipline di riferimento. Amalgamate tra loro consentiranno un lavoro cognitivo emotivo e corporeo di grande efficacia, che consentirà di aumentare il livello di equilibrio, centratura, consapevolezza, al fine di affrontare con atteggiamento aperto le sfide del lavoro contemporaneo

Ogni organizzazione sviluppa un proprio "copione", una propria cultura organizzativa, che permette di attribuire un senso agli eventi che accadono al suo interno. Anche il modo in cui viene vissuto il conflitto è, spesso, un’elaborazione dell’organizzazione. Affinché questa possa crescere e prosperare, è importante imparare a leggerne le dinamiche conflittuali, poiché non c'è crescita organizzativa senza adeguate competenze sociali, le uniche che garantiscono una gestione evolutiva dei conflitti.

Gli obiettivi del percorso consistono nell'indagine della cultura della propria organizzazione rispetto al conflitto, nell'analisi delle proprie modalità conflittuali, nello sviluppo di "sane" competenze conflittuali, che facilitano la ricerca di soluzioni "senza perdenti".

Per realizzare vendite di successo e fidelizzare il cliente è necessario che il venditore non abbia come unico obiettivo la conclusione della vendita, bensì la piena soddisfazione del cliente, foriera di ben più elevati risultati a lungo termine.

Obiettivi del percorso: implementare le competenze d'ascolto nei confronti del cliente, analizzare il proprio modo di comunicare, apprendere altri stili di comunicazione, sviluppare le capacità di presentazione del prodotto, gestire le obiezioni, persuadere all'acquisto, coltivare abilità negoziali.

La costruzione di un gruppo di lavoro collaborativo, capace di rispettare le varie individualità e mettere a disposizione le proprie competenze per raggiungere obiettivi comuni rappresenta il vero valore aggiunto di un'azienda. Se lavorare sulla coesione gruppale è importante quando il gruppo si è costituito da poco, diviene fondamentale quando il gruppo è in crisi o sotto stress, pena la compromissione della performance e del clima aziendale.

Il corso affronta il tema del lavoro di squadra, caratterizzato da collaborazione ed interdipendenza tra i singoli. Il percorso favorirà la conoscenza reciproca, la circolazione di pensieri, la condivisione di emozioni, una comunicazione sana, la valorizzazione delle differenze.
L'obiettivo consiste nell'avviare un processo creativo di trasformazione capace di produrre motivazione, appartenenza al contesto e benessere nei lavoratori.
La disciplina di riferimento sarà lo Psicodramma Moreniano

L’accumulo di compiti superiori alla propria disponibilità di energia provoca distress, ovvero stress negativo, che può portare al burn out. Il percorso è occasione per aprire un dialogo con se stessi, volto alla lettura di motivazioni ed emozioni personali, al fine di accogliere la parte di sé disorientata e dar vita ad un processo di trasformazione in grado di liberare nuove energie.

Il Sociodramma è un efficace strumento di lavoro su se stessi, capace di implementare le abilità necessarie per affrontare la vita professionale. Esso si avvale del potente effetto evocativo, simbolico e allegorico della "drammatizzazione", che ha il vantaggio di stimolare creatività e spontaneità, elementi indispensabili per il benessere, la crescita, il cambiamento in ogni campo della vita.

L’esperienza della "messa in scena" favorisce un processo di auto-conoscenza: scoprire il perché delle proprie reazioni, trovare il senso di certe emozioni, imparare a dar voce ai propri bisogni, sono risorse importanti, capaci di generare nuove risposte comportamentali ed aprire il cammino ad un progetto di sviluppo personale.

Il problem solving strategico è un modello consulenziale basato sul costruttivismo, sul linguaggio persuasivo, sugli stratagemmi dell’arte militare cinese, il cui obiettivo è portare gli individui a risolvere efficacemente i problemi, incentivando determinazione e creatività.

A tale competenza, si aggiunge la capacità di prendere decisioni velocemente, assumendosi la responsabilità di farlo. Nella decisione interviene un fattore fortemente soggettivo, che indirizza la scelta verso l'alternativa che presenta le conseguenze "preferite".

Il percorso intende proporre un modello creativo di risoluzione dei problemi, atto ad incrementare le qualità per essere un buon decisore e per gestire il grado di incertezza che caratterizza ogni tipo di decisione.